Lampada ad Arco

Giacomo Balla: “Lampada ad Arco” 1909 olio su tela Museum of Modern Art New York (MoMa)

Questo dipinto di G. Balla rappresenta un lampione elettrico che illumina la città di notte. In lontananza si vede la luna. I colori puri sono accesi e brillanti, un alone di luce illumina l’ ambiente circostante. La scena è simmetrica. La luce è centrale. G. Balla con questo dipinto intende valorizzare il progresso, infatti la luce artificiale è più utile e forte rispetto alla luce romantica e naturale della luna.

DESCRIZIONE

Una lampada brilla nella notte. Dal vetro che protegge il filamento si sprigiona una intensa luminosità che si propaga radialmente. La lampada è sorretta da una alta struttura metallica e si trova nella parte superiore del dipinto. A destra oltre l’ alone creato dai tratti di colori puri, si intravede una falce di luna. Il colore della luna e quello della lampada ad arco sono gli stessi ma la lampada brilla in modo più intenso. La luce elettrica si frammenta in una serie di colori che coprono in parte la luna ponendola in secondo piano. L’ alone luminoso è circoscritto da una cornice scura simmetrica ma irregolare.

INTERPRETAZIONI E SIMBOLOGIA

L’ utilizzo di un soggetto comune come una lampada elettrica fu una scelta teorica di Giacomo Balla. Era infatti sua intenzione esaltare l’ utilizzo dell’ energia elettrica e dimostrare che vi era della bellezza anche nell’ emissione luminosa di una lampada industriale. Lo stesso artista dichiarò che era sua intenzione dimostrare la superiorità della luce artificiale rispetto alla luce naturale prodotta dal chiaro di luna romantico.

LA STORIA DELL’ OPERA

Sul dipinto è riportata la data dell’ anno 1909. Gli storici però non sono unanimemente concordi sul fatto che si tratti della corretta datazione. Coloro che non considerano reale la data scritta sul dipinto ritengono invece si possa considerare il 1911 come anno di esecuzione. Viene infatti ipotizzato che Balla abbia modificato la data del suo dipinto in occasione della mostra del 1928.

STILE

Giacomo Balla dichiarò di aver perseguito un intento scientifico nel realizzare la tela. Infatti la sua intenzione era quella di creare una scomposizione della luce utilizzando piccoli tratti di colori saturi accostati. La luce viene così rappresentata mediante la scomposizione dei colori che la compongono.

COLORE E LUCE

La superficie brillante che descrive la luce emessa dalla lampada fu ottenuta da Balla grazie all’ accostamento di colori puri. Il dipinto fu infatti realizzato negli anni delle sperimentazioni divisioniste. I colori vennero posti sulla tela senza fusione tra le pennellate. Si osservano così i colori nella loro saturazione originaria. La luna e la lampada sono realizzate con un chiarissimo giallo che si scurisce ai bordi. In centro i colori sono chiari e si identificano gialli e verdi. Man mano che l’ alone si espande infine i colori diventano rossi, arancio e indaco.

SPAZIO

La rappresentazione della lampada che emette il suo alone di luce elettrica è posta in uno spazio privo di riferimenti prospettici. La struttura della lampada è costruita mediante una corretta prospettiva ma nello sfondo è rappresentata la luna che si nota in alto e si intuisce essere alta nel cielo notturno.

COMPOSIZIONE E INQUADRATURA

Lampada ad arco” di Giacomo Balla ha un formato verticale che asseconda la forma della struttura che la sostiene. La composizione è centrale e la superficie del piano pittorico è per la maggior parte occupata dall’ alone luminoso che circonda la lampada. Intorno alla rappresentazione è presente una cornice irregolare e curviforme che circoscrive simmetricamente l’ illuminazione. La simmetria verticale dell’ immagine è creata dalla posizione centrale della lampada  e gli equilibri tra le masse di volume e le masse cromatiche sono determinati da tale simmetria. Solo la falce di luna determina un peso maggiore verso la metà di destra.