L’ astrattismo geometrico

I quadri dell’ olandese Piet Mondrian dimostrano una complessità che smentisce la loro apparente semplicità. I quadri “non rappresentativi” per cui è conosciuto, che consistono in linee perpendicolari e campiture di colore geometriche in colori primari (rosso, giallo, blu) bianco, nero, sono in effetti il risultato di una continua ricerca di equilibrio e perfezione formale evoluta stilisticamente nel corso di tutta la sua vita.

LE IDEE DI MONDRIAN

«Costruisco combinazioni di linee e di colori su una superficie piatta, in modo da esprimere una bellezza generale con una somma coscienza. La natura mi ispira, mi mette, come ogni altro pittore, in uno stato emozionale che mi provoca un’ urgenza di fare qualcosa. Voglio arrivare più vicino possibile alla verità e astrarre ogni cosa da essa, fino a che non raggiungo le fondamenta. Credo sia possibile che, attraverso linee orizzontali e verticali costruite con coscienza, guidate da un’ alta intuizione, e portate all’ armonia e al ritmo, queste forme basilari di bellezza, aiutate se necessario da altre linee o curve, possano divenire opere d’ arte, così forti quanto vere».

TECNICA

Nei primi dipinti, le linee che delineano le forme rettangolari sono sottili. Tendono anche a sbiadire man mano che si avvicinano all’ orlo della tela. I quadrati, sono dipinti con i colori primari, e quasi tutti sono colorati. Solo alcuni sono stati lasciati bianchi.

Successivamente i quadri di Mondrian raggiungono una forma “matura”. Spesse linee nere ora separano i quadrati, che sono più grandi e meno numerosi, e che sono lasciati in maggior parte bianchi rispetto ai primi esempi.

Le linee nere sono gli elementi più piatti, con minore profondità. Le forme colorate hanno pennellate, tutte nella stessa direzione.

Gli anni passano e le linee cominciano a prendere la precedenza sulle zone di colore nei suoi dipinti. Mondrian inizia, quindi, ad usare linee ancor più sottili o doppie linee con maggior frequenza. Le doppie linee, lo entusiasmavano e stimolavano, perché credeva dessero ai suoi dipinti un nuovo dinamismo.

COMPOSIZIONE IN ROSSO BLU E GIALLO

P. Mondrian: “Composizione rosso, blu, giallo” 1930 olio su tela (New York)

COLORI PRIMARI PER UN RIGORE SPIRITUALE

“Composizione con rosso, giallo e blu” è un dipinto che appartiene al periodo più noto di Mondrian. All’ interno della superficie dipinta le righe spesse nere sono ortogonali tra loro e creano delle campiture rettangolari e quadrate.

I colori sono primari: giallo rosso e blu disposti secondo un ordine compositivo che ricerca l’ equilibrio formale e cromatico.

IL COLORE

Nel dipinto Mondrian utilizza solamente i colori primari, legati ad una precisa simbologia spirituale. Il giallo legato all’ energia solare, il rosso l’ unione tra luce e spazio, infine, il blu, simbolo di spiritualità.

LA COMPOSIZIONE

L’ equilibrio universale, secondo la teoria teosofica, ispira una vita corretta. Quindi, Mondrian crea composizioni molto equilibrate distribuendo in modo accorto le righe verticali e orizzontali per ottenere campiture dalla grandezza equilibrata dal punto di vista compositivo. Inoltre, distribuisce i colori variando la grandezza delle forme geometriche per creare un equilibrio di pesi nella composizione.

Broadway Boogie-Woogie

P. Mondrian: “Broadway Boogie-Woogie” 1944 olio su tela Museum of Modern Art (MOMA di New York)

“Broadway Boogie-Woogie” è un quadro dipinto da Mondrian negli ultimi anni della sua vita, quando si trova a New York (1940-1944).

Il quadro è composto da una quantità di quadrati di colore luminoso e brillante, che sembrano quasi luccicare come un mosaico, attirando l’ attenzione del fruitore.

In questo quadro spariscono i rigidi reticoli neri, gli stessi rettangoli dipinti nei quadri precedenti, non sono più incorniciati da una linea nera: ora sono accostati uno all’ altro. Tutto ha lo scopo di riprodurre il frenetico ritmo del ballo del Boogie-Woogie. Quest’ opera trasmette un effetto di allegria, suggerendo l’ atmosfera della città di Broadway, riprendendo il reticolato delle sue strade e lo sfrecciare in esse dei taxi gialli.

Le opere precedenti tendono ad avere un’ austerità quasi scientifica. Questi quadri, invece, sono luminosi, vivaci e riflettono la musica ottimista e allegra della città nella quale vennero prodotti.

Il boogie-woogie è uno stile musicale derivato dal blues per pianoforte. Diventato famoso a partire dagli anni 30 e anni 40, vede le proprie origini in tempi molto precedenti. Successivamente è stato esteso dal piano a formazioni di tre pianoforti, alla chitarra, alle big band, alle formazioni di musica country e western ed a volte a formazioni gospel. Il boogie-woogie come il blues descrive tradizionalmente una grande gamma di emozioni, ed è principalmente legato ad un genere di ballo.

ALBERO ROSSO

P. Mondrian: “Albero Rosso” 1909 olio su tela Gemeentemuseum Den Haag AIA (Paesi Bassi)
«Dietro la mutevole forma naturale c’è sempre l’ immutabile realtà pura»
(Piet Mondrian)

Piet Mondrian, in seguito all’ adesione ad un gruppo spirituale, matura l’ esigenza di far evolvere la sua arte. I critici indicano in “Albero rosso” uno dei primi passi verso la resa essenziale del linguaggio visivo.

PIET MONDRIAN ABBANDONA LA GAMMA CROMATICA NATURALE A FAVORE DI DUE SOLI COLORI

In “Albero rosso”, Piet Mondrian inizia, quindi, la sua opera di sintesi di un linguaggio formale visivo. La sua intenzione era quella di eliminare progressivamente gli elementi del linguaggio tradizionalmente utilizzato in pittura. In questo caso scelse di utilizzare una gamma cromatica limitata. Cielo e terra sono di colore blu declinato dallo scuro al chiaro. L’ albero è disegnato in nero, privo di foglie, e lumeggiato con tonalità di rosso e qualche sfumatura di giallo e arancione. La composizione è essenziale, i rami formano una chioma in perfetta posizione centrale. Si intravede una ideale linea dell’ orizzonte in basso. Il cielo diventa un piano contro il quale si staglia l’ albero. ll tronco e i rami sono costruiti in modo reale. È presente, ancora, una interpretazione emotiva delle forme.

ALBERO GRIGIO

P. Mondrian: “Albero Grigio” 1911 olio su tela Gemeentemuseum Den Haag AIA (Paesi Bassi)

Piet Mondrian, con questo dipinto, fa un passo avanti nella sua ricerca formale. La struttura reale viene sintetizzata in un insieme di linee curve.

ALBERO GRIGIO PROPONE UNA SINTESI FORMALE NEL QUALE SCOMPARE LA FORMA NATURALE DELL’ ALBERO

Piet Mondrian guidato dall’ urgenza spirituale di comprendere la natura attraverso le lenti della nuova religione, propose una “Nuova Forma”. Partendo dalla realtà naturale Mondrian approda, quindi, a una sintesi geometrica. In Albero grigio Mondrian ha già compiuto un passo avanti, molto deciso, verso la costruzione di un linguaggio visivo sintetico ed essenziale.

IN “ALBERO GRIGIO” MONDRIAN RINUNCIA AL COLORE A FAVORE DEL RIGORE DI BIANCO GRIGIO E NERO

 Mondrian eliminò, quindi, gran parte della gamma cromatica dalla tela. Un esempio è Albero rosso nel quale Mondrian utilizzò solamente il blu del fondo, in nero per il disegno e il rosso per l’albero. In albero Grigio non è presente alcun colore. L’ albero, fortemente stilizzato, è costruito con segni neri sui rami. Il tronco in grigio e lo sfondo, prato e cielo in grigio chiaro lumeggiati di bianco.

L’ ALBERO GRIGIO È, ORMAI, UN INSIEME ARMONICO DI LINEE NERE CURVE INTRECCIATE FRA LORO

Dal punto di vista formale Mondrian, semplifica l’ albero, Il tronco è di rami, utilizza linee tracciate in modo netto e sintetico. Le linee non sono apposte con un ordine naturale ma con un ordine compositivo. Rispetto all’ Albero rosso, l’ Albero grigio è raffigurato in una posizione maggiormente centrale nella composizione. La simmetria si fa più evidente e la composizione più astratta. Si evidenziano delle fasce compositive nelle quali la disposizione di queste curve (i rami) sono più fitte e più orizzontali. Le pennellate che costruiscono lo spazio tra i rami sono state apposte dopo aver tratteggiato i rami.

MELO IN FIORE

P. Mondrian: “Melo in fiore” 1912 olio su tela Gemeentemuseum Den Haag AIA (Paesi Bassi)

DALL’ ALBERO AL RETICOLO DI ORTOGONALI PASSANDO ATTRAVERSO UN MELO IN FIORE NON FIGURATIVO

Mondrian ha fondato la rivista De Stijl. Attraverso questa rivista, infatti, venne pubblicato un manifesto che crea un nuovo linguaggio figurativo essenziale, razionale e astratto. Lo stile prevede, così, l’ utilizzo di semplici e pochi elementi del linguaggio visivo. Vi sono, infatti, linee nere verticali e orizzontali incrociate in modo ortogonale. Il fondo è bianco con l’ uso di colori primari, giallo, rosso e blu.

Nessuna sfumatura o chiaroscuro, quindi, solo campiture nette. Le linee dell’ albero sono, infatti, estremamente sintetizzate e non si riconosce alcuna sua parte. Una fascia in basso, presumibilmente, rappresenta la terra e l’ albero, il tronco e i rami laterali. La parte alta del dipinto è quel che rimane del cielo e dei rami che si stagliano contro di esso.

MELO IN FIORE: UN DIPINTO MONOCROMATICO

Del “Melo in fiore” rimangono solo linee curve rette, verticali e orizzontali. Sono linee spezzate che creano forme ovali e una trama ortogonale che si intravede sul fondo. Il colore, poi, si avvicina a un monocromatismo grigio con variazioni di tonalità chiari e scuri. La parte inferiore riceve maggior colore rispetto a quella superiore che si avvicina al colore del fondo del dipinto se pur mantenendo alcuni tratti debolmente colorati. Mondrian, ha ripassato di nero alcune delle linee semplici e dirette del “Melo in fiore”.

SPAZIO

Le linee non rappresentano oggetti o forme inserite all’ interno di uno spazio reale e tridimensionale. Sembra una sintesi portata all’ estremo di una assenza oggettuale. Non si riconosce alcuna forma reale e quindi le forme non sono tridimensionali. Le forme sono distribuite sul piano pittorico e ordinate secondo un ordine compositivo preciso. Questo ordine è dettato dalla forma reale dell’ albero il cui ricordo si ritrova, vagamente, nell’ andamento delle linee curve che sono distribuite in modo orizzontale sulla fascia media.

COMPOSIZIONE

Il dipinto “Melo in fiore” è di forma rettangolare con andamento orizzontale. Mondrian ha organizzato la sua composizione tenendo conto della struttura, reale, dell’ albero di partenza. Le linee orizzontali e verticali creano un reticolo di ortogonali che stabilizza la composizione. Sopra questo reticolo vengono tracciate delle linee curve di varia ampiezza che riproducono l’ andamento dei rami privi di foglie. Le linee curve, incontrandosi, formano un disegno centrale e orizzontale ancorato all’ asse centrale. Questa simmetria deriva dalla forma originaria dell’ albero del quale è rimasto un asse centrale e verticale. Intorno a questa forma si articola la disposizione delle linee in modo simmetrico, a destra e a sinistra a formare una composizione astratta e bilanciata.